Denti in salute meno problemi al parto

Ci sono correlazioni tra parodontite, parto pretermine e basso peso alla nascita?

Denti in salute meno problemi al parto

Esiste un legame accertato tra stato di salute dei denti e patologie della gravidanza, rischio di parto pretermine (ossia prima della 37a settimana di gestazione) e basso peso alla nascita dei neonati.

Questo legame si basa essenzialmente sulla presenza di malattia del parodonto (parodontite) e sulle conseguenze sistemiche e placentari dell’infiammazione e dell’infezione batterica che la caratterizza.

Parodontite e rischi per la gravidanza 

La malattia parodontale è risultata associata a un aumento del rischio di:

  • parto prematuro (e conseguente maggiore mortalità perinatale);
  • nascita di neonati sottopeso;
  • patologie della gravidanza (in particolare, la preeclampsia o ipertensione gravidica).

Queste correlazioni dipendono dal fatto che alcuni processi infiammatori acuti della madre, anche localizzati lontano dal tratto genito-urinario, possono interferire con diversi meccanismi fisiologici della gravidanza.

In particolare, per spiegare la correlazione tra parodontite e parto pretermine/basso peso alla nascita sono state formulate due ipotesi.

La prima si basa sulla possibilità che le donne affette da parodontite siano soggette a frequenti batteremie, dovute al passaggio dei batteri presenti nelle tasche parodontali nei vasi sanguigni e, quindi, nella circolazione generale. Questi batteri nel sangue attiverebbero, poi, una cascata di processi infiammatori a livello della placenta e del feto che aumenterebbero il rischio di parto pre-termine e/o nascita di bambini sottopeso.

La seconda ipotesi si basa, invece, sul fatto che le parodontiti sono in grado di causare un aumento generalizzato delle citochine, sostanze ad attività pro-infiammatoria che provocano alterazioni a carico della placenta e del feto. Anche questo fenomeno facilita il parto pre-termine e/o la nascita di bambini sottopeso poiché le citochine pro-infiammatorie possono stimolare l’insorgenza di contrazioni uterine premature.