Perché la prevenzione dentale in gravidanza?
“Desideravo molto un bambino, ma temevo gli effetti della gravidanza sulla salute dei miei denti perché mia mamma e mia sorella avevano avuto molti fastidi gengivali durante i nove mesi. Il ginecologo mi ha spiegato che, con un controllo preliminare da un odontoiatra attento alle problematiche della donna in gravidanza e una buona igiene orale, gran parte dei disturbi a bocca e denti si possono evitare. Mi ha consigliato un dentista di riferimento del suo studio ed è andato tutto benissimo, parto compreso!”.
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In generale, durante la gravidanza è meglio assumere il minor numero possibile di farmaci e, se necessari, dietro prescrizione medica. Se il dolore è intenso, il farmaco antidolorifico da assumere è il paracetamolo nel dosaggio di 500 o 1000 mg. Da evitare l’assunzione dei farmaci antidolorifici appartenenti alla categoria FANS.
L’antibiotico è indicato solo in presenza di infezione e deve essere sempre prescritto da un medico. L’antibiotico di prima scelta in gravidanza per un mal di denti è l’amoxicillina, naturalmente dopo aver verificato l’assenza di allergie al farmaco.
L’assunzione di antibiotici e antinfiammatori è indicata per controllare dolore e infezione ma in presenza di mal di denti, soprattutto in gravidanza, è sempre necessario sottoporsi a una visita durante la quale l’odontoiatra potrà fare diagnosi e proporre la terapia più adatta.
Durante la gravidanza è possibile sottoporsi ad interventi odontoiatrici, anche con anestesia, ma solo se strettamente necessari. Tutto ciò che si può rimandare a dopo il parto, va rimandato.
La maggior parte degli anestetici utilizzati in odontoiatria non superano la barriera placentare e quindi non arrivano al feto. Inoltre, la dose di una fiala di anestetico è estremamente bassa e non può causare danni al feto. Pertanto, è possibile sottoporsi a terapie odontoiatriche durante la gravidanza, anche con l’impiego dell’anestesia.
Ad eccezione delle patologie che richiedono un trattamento d’urgenza, durante la gravidanza sarebbe meglio non sottoporsi ad alcun intervento, ad eccezione dell’igiene orale che può e deve essere fatta durante tutta la gravidanza per mantenere in salute denti e gengive.
Durante il primo trimestre (0-12 settimane) andrebbe evitato qualunque tipo di trattamento odontoiatrico non urgente a causa della potenziale vulnerabilità del feto.
Durante il secondo trimestre (13-24 settimane) oltre alle manovre di igiene orale domiciliare e professionale possono essere eseguite anche cure odontoiatriche di routine; tali cure, però, devono essere mirate a evitare la progressione di patologie odontoiatriche in atto o prevenire disturbi che durante il terzo trimestre o nel periodo post-partum sarebbero difficili da trattare.
Piani di trattamento complessi o che comprendano ricostruzioni estese, interventi chirurgici ed estrazioni complesse vanno sempre rimandati dopo l’espletamento del parto, essendo la gravidanza un periodo transitorio.
Nella prima parte del terzo trimestre (25-36 settimane) è ancora possibile eseguire eventuali interventi odontoiatrici di routine, ma durante le ultime settimane le sedute
odontoiatriche sono da evitare; se necessarie, tali sedute devono essere di breve durata per evitare la comparsa di ipotensione e con la paziente in posizione semisupina
cambiando ogni tanto posizione.
Durante l’allattamento non ci sono controindicazioni all’uso dell’anestesia locale, nonostante l’anestetico, anche se in piccole dosi e immediatamente dopo la somministrazione, potrebbe essere presente nel latte materno. In odontoiatria si utilizzano anestetici a basse dosi e questi farmaci hanno la caratteristica di essere eliminati in tempi molto brevi. Quindi, in occasione di un intervento odontoiatrico è opportuno chiedere alla neo-mamma di allattare il bambino subito prima della seduta odontoiatrica così da far passare più tempo possibile dall’anestesia alla poppata successiva e ridurre al minimo la presenza di anestetico nel latte materno.
La prima causa di aumento di volume delle gengive e sanguinamento è la non corretta rimozione della placca batterica. Durante la gravidanza, è possibile avere gengive gonfie e infiammate anche in presenza di un buon livello di igiene orale, perché nelle gengive sono presenti recettori per ormoni come gli estrogeni e il progesterone che durante la gravidanza aumentano notevolmente. Pertanto, durante la gravidanza c’è un rischio maggiore di sviluppare patologie gengivali e l’unico modo per evitare la comparsa di questi disturbi è essere seguiti dall’igienista con controlli periodici, prima e durante la gravidanza e anche dopo il parto.
Tra le visite e gli esami propedeutiche alla gravidanza deve esserci anche la visita odontoiatrica e ciò per due motivi:
Non vi sono controindicazioni alla terapia ortodontica tradizionale o con allinenatori trasparenti durante la gravidanza. Da ricordare che in questo periodo le gengive risentono dei cambiamenti ormonali e possono aumentare di volume o sanguinare con più facilità. Pertanto, durante la gravidanza, è molto importante mantenere elevati livelli di igiene orale, soprattutto durante un trattamento ortodontico.